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EMERGENZA MALTEMPO ALTO FRIULI: INTERVENTI A DIFESA DEL TERRITORIO

Stato di allerta anche della Cisl Alto Friuli, rispetto all’ondata di maltempo che in queste ore si sta abbattendo con particolare violenza sulle aree montane della provincia di Udine. “Siamo estremamente preoccupati per la situazione attuale di molti Comuni, oltre che per il rischio, altissimo, di infortuni in itinere, cui sono sottoposte le persone che devono recarsi al lavoro” – spiega senza mezze parole il coordinatore sindacale d’area, Valentino Bertossi.

Proprio per garantire la sicurezza dei lavoratori, la Cisl Alto Friuli sta effettuando una ricognizione tra le aziende del territorio, per capire quali sono le condizioni di raggiungibilità e sicurezza all’interno delle stesse ed eventualmente avviare un confronto con le parti datoriali. “Sappiamo – spiega Bertossi – che alcune aziende hanno già deciso di fermare gli impianti; altre, invece, stanno continuando la produzione e proprio su queste terremo alta l’attenzione, anche per quanto riguarda la sicurezza degli spostamenti”. Tuttavia – si legge in una nota del Sindacato – la preoccupazione non riguarda solo l’oggi, ma anche il futuro, con la necessità sempre più pressante di difendere il territorio montano (e non solo), oggi esposto, stando ai dati anche dell’Ispra, per l’84% a dissenso idrico e frane, interessando 184 comuni su 218. “E’ chiaro – incalza Bertossi, sollecitando la Regione – che non possiamo stare a guardare, ma dobbiamo intervenire per mettere stabilmente in sicurezza il nostro territorio, elaborando un piano programmatico di prospettiva sostenuto da adeguati investimenti”. La priorità della montagna – prosegue la nota sindacale – deve essere quella di tutelare, di fonte alle emergenze ambientali, ma non solo, le persone e i beni, con interventi strutturali importanti, la cui realizzazione, tra l’altro, può senz’altro costituire un’opportunità di crescita dell’economia locale e di quell’occupazione oggi più attratta dalla pianura. Tra risorse statali, comunitarie e regionali oggi è possibile programmare una robusta strategia che guardi alla manutenzione e alla salvaguardia del territorio, che punti alla difesa delle zone interne ed alle aree rurali, che metta in sicurezza la popolazione e i beni pubblici e privati. Significa affermare la cultura della prevenzione, uscire finalmente dalla logica delle emergenze sistematiche e mirare a uno sviluppo vero e sostenibile, capace di generare crescita e occupazione produttiva.