Costi energetici e materie prime – E’ allarme
Trieste, 9 novembre 2021 – I prezzi delle materie prime sono schizzati alle stelle facendo aumentare nel 2021, per la prima volta, il prezzo di molti prodotti tra cui i pannelli fotovoltaici. Il prezzo dell’acciaio è aumentato del 18%, quello del rame non molto di meno e quello del silicio policristallino, molto usato all’interno dei sistemi elettronici, è addirittura quadruplicato. Anche la produzione del vetro è balzata oltre il 14%.
Per quanto riguarda, invece, l’energia quello che pesa sul costo energetico è il costo della CO2 che nel 2021 è esattamente il doppio rispetto al 2020 (oggi siamo su una media di circa 50€/ton).
“E’ chiaro che di fronte ad una situazione del genere, l’aumento dei costi, sia dell’energia sia delle materie prime, risulta insopportabile per le aziende, soprattutto quelle più energivore, che scontano pesantemente soprattutto l’aumento del prezzo del gas utilizzato dai produttori dei componenti di base” – commenta per la Cisl Fvg, il segretario regionale Cristiano Pizzo.
“Nella nostra regione – aggiunge – sono sempre più in sofferenza le aziende della siderurgia, le cartiere e molti altri settori al punto che il rischio è di arrivare, in alcuni casi, ai blocchi produttivi: blocchi che nella visione di alcuni imprenditori si configurerebbero come un danno ben minore rispetto a quello derivante dal produrre comunque in perdita”.
Dall’osservatorio della Cisl Fvg emerge anche un’altra grande difficoltà delle imprese del Friuli Venezia Giulia, ovvero la quasi totale assenza di margini di trattativa con i fornitori, con alcuni accordi già saltati. Una delle conseguenze è il continuo aggiornamento dei listini, causato dagli aumenti dei prezzi delle materie prime, che nel mese di ottobre sono rincarate addirittura del 35% rispetto alle cifre, già tendenzialmente in crescita, di settembre.
Le ricadute di questa situazione si riflettono trasversalmente su tutti i comparti, andando ad ipotecare, per certi versi, anche la ripresa di alcuni settori, trainati dagli incentivi governativi: “penso, ad esempio – chiarisce Pizzo – all’edilizia e al traino dato dal super bonus del 110%: l’impatto sulle ristrutturazioni con buona probabilità si farà sentire, determinato anche dall’incertezza dell’approvvigionamento (e dei costi) delle materie prime, che andrà a scoraggiare i privati”. Se da un lato alcuni settori sembrano tenere meglio, nonostante le difficoltà, coì come il comparto del vetro, per il quale si prevede una chiusura d’anno con fatturato in crescita, stanno aumentando i timori legati all’impennata dei prezzi delle materie prime e dell’energia elettrica necessaria alle attività di trasformazione. Quindi i vari settori dell’industria che erano in ripresa oggi rischiano un ridimensionamento della crescita al punto da comprimere i margini delle imprese fino a generare perdite e problemi di solvibilità.
In generale – per la Cisl Fvg – è chiaro che non bastano i bonus attualmente in campo a calmierare la situazione. E’, infatti, sempre più evidente che andranno avviate, sin da subito, politiche e misure volte a favorire l’ottimizzazione, l’efficienza e un giusto mix energetico, a vantaggio e a tutela delle imprese, ma anche dei privati e delle famiglie. Auspichiamo e chiediamo che nel PNRR vengano ricomprese delle linee sulle politiche energetiche, sicuramente da definire e delineare a livello nazionale ma declinabili a livello territoriale.